La gabbia criminale è un noir molto sui generis. C’è un delitto, anzi un duplice delitto, c’è un colpevole già processato e condannato nel 1954. Ma quando Alberto Sartini, un uomo di sessantaquattro anni in pensione torna nella casa di Treviso in cui ha vissuto i suoi primi nove anni di vita, i personaggi di quella lontana vicenda cominciano a penetrare nella sua mente, chiedendo a lui di risolvere definitivamente il giallo di tanti anni prima. I piani temporali quindi si sovrappongono e si confondono, così come lo scenario sociale del nordest prevalentemente povero e agricolo di quegli anni con quello attuale del famoso miracolo. Alberto ritrova le sue radici, un vecchio amico, la madre e la sorella, e soprattutto incontra Valentina, la figlia di quel Carlo Bettini finito in carcere innocente 55 anni fa, e sua madre, l’esuberante Eva, moglie di Carlo. Assieme a loro, faticosamente, ripercorre quell’epoca dominata dall’ipocrisia, da regolamenti di conti personali, dal bisogno indotto di ostentazione e di finto decoro. E mentre il fratellastro di Valentina cade vittima del nuovo odio imperante, quello verso i diversi, siano essi clochard o migranti, le ombre dei morti conducono Alberto verso la inaspettata soluzione dell’antico giallo.
Molti sono i personaggi che agiscono in questo romanzo, personaggi di ieri e di oggi, da Borghetto il fascista all’infame Dotto, da Caterina la matta alla misteriosa Maria
1 commento:
Grazie per essere passato... in leggerezza... da anobii, Alessandro.
Mi sono presa un appunto... anche se non sono una "degustatrice" di gialli, concordo che è ben scritto e pure avvincente!
Ci farò senza dubbio un pensiero...
Serenità
:-)claudine giovannoni
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