Andrej è un importante personaggio del romanzo "La fossa comune", l'alter ego di Vittorio Ronca, in un certo senso. Artista e omosessuale, se vivesse oggi a Mosca Andrej avrebbe sui sessant'anni, e io mi immagino che scriverebbe una poesia come questa:
Ho visto gatti che soffiano impazziti
alle corse affannose dei ritardatari
in una oscura via di Mosca vecchia
alla luce opaca dei lampioni.
Ho visto cani digrignare i denti
alla carcassa di un manzo senza testa
e al macellaio che ride sulla porta
col sangue che gli cola sul grembiule.
Ho visto al parco Gorkj tra i brusii
degli amanti e i colori e i palloncini
gole feroci latrare nei megafoni
a spegnere un sorriso solitario
nel volto dolce di un ragazzo strano.
Voglio riversarmi nelle grigie strade
della Mosca oscena che non è più mia
assieme ai gatti e ai cani e a quel ragazzo strano
ché nel mio buio letto più non veda
un inerte fantoccio dai fianchi molli e pingui.
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