IL MIO SECONDO ROMANZO

Il mio secondo romanzo s'intitola La gabbia criminale, disponibile in libreria da metà ottobre 2010. Editore: Eclissi Editrice. Per saperne di più clicca qui: La gabbia criminale.

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lunedì 4 maggio 2009

Alessio Pracanica presenta il suo "Racconti dell'età del rap"

Venerdì 15 maggio a Monza avrò il piacere di presentare il libro di Alessio Pracanica "Racconti dell'età del rap". Di questo libro ho scritto: 
"E’ un romanzo, questo libro di racconti, come si può considerare un “romanzo” I quarantanove racconti di Hemingway. Non importa che i personaggi, nei ventidue racconti di questo libro, si muovano al giorno d’oggi, ai tempi di Enea o nel futuro, non importa che le location siano le più svariate e scollegate tra di loro, è la inesauribile capacità di affabulazione dell’autore che funge da collante, il ritmo, la struttura, le atmosfere. 
Di Alessio Pracanica mi sembra di sentire la voce, lui non scrive, racconta, come raccontavano i cantastorie della sua terra o come raccontavano i contadini veneti, la sera, al fresco dell’estate sull’aia o dentro il caldo dell’inverno nelle stalle. 
E’ la musica, è la magia della narrazione che incantano il lettore, la grande capacità di questo autore di trascinarti senza soluzione di continuità in atmosfere le più variegate: da surreali a maledettamente concrete, dagli spazi immensi delle Intestates statunitensi al chiuso di una stanza d’albergo dove si consumano i drammi della più desolata solitudine, dalle ironie maliziose di chi, di fronte a boriosi saccenti dimostra di conoscere davvero la realtà della vita, alla crudeltà del vivere in quest’epoca fatta di conformismi feroci cui si tende a conformarsi pena l’esclusione sociale, fino alla consolazione di un piccolo evento cui aggrapparsi, fosse solo una sigaretta sgualcita trovata nel fondo delle tasche, un piccolo evento che uno se lo può portare a casa, coccolarselo, lavorarci sopra e rimodellarlo per dare una speranza a una vita senza senso. 
E’ un romanzo, dicevo, e il tema è appunto a mio parere la solitudine, l’incomprensione reciproca che porta a una sorta di autismo collettivo, alla crudeltà nascosta nelle pieghe di un vivere “civile” che da un lato la nega dall’altro la consuma nelle relazioni malate, nella tristezza che si fa rancore, nella negazione di un gesto di solidarietà.
Tutto ciò traspare sia dall’architettura di questo insieme di racconti, sia dallo stile, o meglio, dagli stili che Pracanica usa con maestria, a seconda del contesto in cui colloca il suo raccontare, e dal ritmo rap che complessivamente ne scaturisce, dalla circolarità di alcuni “capitoli” di questo tutt’uno, con a volte ripetizioni di frasi quasi fossero un refrain, dal virare verso finali imprevedibili di una storia che trascorre fino a un certo punto su binari desolati ma lineari … 
Un libro importante, questo di Pracanica, che disegna un panorama criticissimo della società contemporanea, con poche piccole speranze. Un libro dove si coglie una cultura letteraria profonda, elaborata e rimescolata secondo una cifra molto personale, con assonanze colte che vanno dalla migliore letteratura americana fino a Cesare Pavese (non a caso), solo per citarne un paio."



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